La scuola ha sempre avuto come fine quello di istruire i giovani e deve continuare a farlo, ma negli ultimi decenni tutto è cambiato radicalmente.
E’ cambiata l’alimentazione e i pericoli connessi, è cambiato l’ambiente in cui viviamo e i pericoli connessi, è cambiata la sicurezza pubblica e i pericoli connessi, sono cambiati i trasporti e la viabilità e i pericoli connessi, è cambiato il lavoro e i pericoli e i tempi connessi.
I genitori hanno poco tempo, poca pazienza e per tanti aspetti non sono – pure loro – preparati, non sono adeguatamente educati.
Chi può “educare” i giovani? Chi deve avere la responsabilità ma pure il dovere e la convenienza a educare i giovani, oltre ai genitori?
Lo Stato e, poiché si tratta di giovani, la scuola
La scuola deve, con la stessa attenzione, severità e con lo stesso tempo con cui insegna ai giovani il latino, la matematica, ecc., insegnare le, tra virgolette, educazioni!
- L’educazione alimentare per sapere come nutrirsi correttamente con indicazioni dettagliate dei cibi da evitare e perché (facendo nomi e cognomi dei cibi dannosi).
Ma pure:
- L’educazione sanitaria per sapere come stare in salute, conoscere i pericoli legati all’uso di droghe, alcol e fumo, con visite agli ospedali per vedere cosa succede a chi non cura la sua salute.
- L’educazione civica per insegnare che doveri ma altrettanto diritti ha un cittadino in una vera democrazia.
- L’educazione politica per insegnare che doveri e responsabilità ha un governante verso chi lo elegge e lo paga.
- L’educazione ambientale per capire, innanzi tutto, l’importanza dell’ambiente in cui viviamo, l’importanza e il rispetto che si deve avere per gli animali, le piante, i corsi d’acqua e i mari, e per sapere cosa vuol dire produrre un rifiuto o cosa succede dopo che lo si è prodotto, con visite ai luoghi più degradati e inquinati da rifiuti e agli impianti che smaltiscono i rifiuti.
- L’educazione economica per sapere come si devono amministrare i propri guadagni e risparmi, sapere cos’è un’azione, un’obbligazione, un fondo di investimento, ecc., al fine di non dover affidare ciecamente ogni decisione finanziaria a estranei.
- L’educazione individuale per insegnare che igni individuo, indipendentemente dal sesso, nazionalità, razza, colore della pelle e religione va rispettato.
- L’educazione sessuale, per sapere come ci si deve comportare correttamente con gli altri sessi.
- Vera educazione fisica, per insegnare fin dalla più giovane età a effettuare ogni giorno gli utili esercizi fisici per avere una buona salute.
- L’educazione per insegnare ai giovani a diventare non solo buoni cittadini, ma pure ad avere una vita sana, facile e giusta e ad avere come base di tutti i loro comportamenti una essenziale regola: non fare agli altri cosa non vorresti fosse fatto a te, e alla persone, animali e cose che ti sono care.
Da decenni, i politici – di tutti i partiti – che si sono succeduti al Governo, vuoi locale, vuoi nazionale, vuosovranazionale, hanno promesso e garantito di interessarsi con attenzione e capacità alla scuola, e ancora di più all’educazione dei giovani. Con che risultato?
Abbiamo sbagliato a scegliere e a eleggere i governanti?
Siamo in democrazia! Alle prossime elezioni eleggiamone degli altri, altri che ci promettono e garantiscono di essere capaci e di voler risolvere i nostri problemi relativi alla sicurezza e ai diritti delle donne.
Ma quanti ne abbiamo già scelti ed eletti e quanti ci hanno promesso e garantito e quanti hanno dato solo dei danni? Vogliamo continuare così all’infinito?
Io sono un cittadino che, come tanti altri, non ne può più delle parole e delle promesse dei politici, dei bisticci tra di loro, finalizzati solo a confonderci e di nessuna soluzione ai nostri problemi, o meglio ai sempre più gravi danni che ogni giorno e sempre più dobbiamo subire.
Pur non essendo un politico né volendo diventarlo, ho scritto un libro intitolato “PROPOSTA PER UNA DEMOCRAZIA DEI CITTADINI E NON DEI POLITICI E DEI POTENTI” con il quale propongo alcune semplici modifiche all’attuale democrazia, modifiche che realizzando i principi fondamentali della democrazia, danno più diritti a noi cittadini e più doveri ai governanti, e primo fra i nostri diritti, quello di stabilire noi cittadini quali devono essere i doveri e le responsabilità, e quindi i comportamenti dei nostri governanti.
